Paramount contro Netflix per Warner Bros, offerta di 108 miliardi in contanti
Paramount ha rilanciato la sua offensiva su Warner Bros Discovery con un’offerta pubblica d’acquisto tutta in contanti da 30 dollari per azione puntando a ribaltare l’intesa già siglata tra Warner e Netflix. Se andasse in porto, nascerebbe un nuovo colosso integrato tra cinema, tv lineare e streaming, con un impatto potenzialmente enorme sugli equilibri globali dell’intrattenimento.
La proposta Paramount è strutturata come operazione totalmente cash e riguarda l’intero perimetro di WBD, comprese le reti tv e i canali lineari globali che resterebbero invece in uno spin-off autonomo nello schema firmato con Netflix. L’azienda contesta apertamente la valutazione attribuita da Warner e Netflix al business dei canali Global Networks, ritenuta troppo ottimistica a fronte del debito che graverebbe su quella società “residuale”.
Perché Paramount sostiene di essere “migliore”
Paramount rivendica quattro punti di forza principali: prezzo più alto per azione, struttura tutta in contanti, assenza di uno “stub” residuale debole e combinazione industriale più semplice. A 30 dollari ad azione l’offerta implica un enterprise value di circa 108 miliardi di dollari, superiore di decine di miliardi alla valutazione riconosciuta dallo schema Netflix.affaritaliani+1
Cosa potrebbe cambiare per lo streaming
Se vincesse Netflix, il gruppo consoliderebbe il controllo su una quota enorme della produzione hollywoodiana, integrando nel proprio ecosistema brand come HBO, DC e Warner Bros Pictures. Lo scenario porterebbe a un ulteriore rafforzamento del modello “walled garden” di Netflix, con contenuti premium progressivamente più vincolati alla sua piattaforma e un potenziale aumento del potere contrattuale verso talenti e fornitori.
Nel caso prevalesse Paramount, il panorama sarebbe diverso: HBO Max si fonderebbe con Paramount+, dando vita a un servizio di dimensioni comparabili a quelli dei big attuali, probabilmente con un rebranding globale e integrazione progressiva dei cataloghi. Per gli utenti significherebbe, in prospettiva, meno piattaforme ma bundle più ricchi, mentre per i concorrenti aumenterebbe la pressione su prezzi, sport in streaming e produzione di blockbuster seriali.











