Streaming

Twitch cambia la politica sui contenuti sponsorizzati

Twitch nei giorni scorsi ha aggiornato la sua politica sui contenuti sponsorizzati con restrizioni estese alle pubblicità, suscitando l’indignazione di numerosi streamer e minacciando la sostenibilità finanziaria dei canali dedicati agli eventi, inclusi gli esports e gli streaming benefici.

Lo streamer Zach Bussey ha segnalato le nuove linee guida dei contenuti in un tweet che è rapidamente diventato un punto di incontro per migliaia di critici. In poche parole, Twitch afferma che non permetterà più la diffusione di video preregistrati, audio o altre pubblicità visuali “incorporate”, impedendo agli streamer di inserire tali promozioni direttamente nel loro overlay. I loghi sponsorizzati saranno limitati anche al 3% dello schermo, che corrisponde a una piccola porzione di uno stream in 1080p medio.

Gli streamer potranno comunque discutere, promuovere e mostrare prodotti sponsorizzati; giocare a giochi sponsorizzati in streaming; presentare prodotti sponsorizzati sullo sfondo della loro webcam durante lo streaming (sebbene la regola per gli sfondi virtuali utilizzati dai vtuber presenti una curiosa zona grigia); inserire link verso altri siti nelle promozioni; e aggiungere pannelli sponsorizzati alle informazioni del loro canale, che vengono mostrati sotto il loro stream effettivo.

Successivamente l’azienda Amazon ha replicato alle critiche a quanto pare “congelando” il nuovo regolamento che partirà dal 1 Luglio 2023 con lo volontà di riscriverle per chiarire punti cruciali della nuova politica.

La risposta allo statement di Twitch non è stata più conciliante di quella alla modifica iniziale delle regole. La nuova politica sui contenuti sponsorizzati era estremamente specifica, quindi è incerto cosa Twitch possa rendere “più chiaro” in modo da soddisfare gli streamer delusi e arrabbiati.

“Non intendiamo limitare la capacità degli streamer di instaurare relazioni dirette con gli sponsor, e comprendiamo che ciò sia una parte importante del modo in cui gli streamer guadagnano ricavi”, afferma il servizio di streaming. “Abbiamo voluto chiarire la nostra politica pubblicitaria esistente che aveva lo scopo di vietare alle reti pubblicitarie di terze parti di vendere video e annunci visuali incorporati su Twitch, cosa coerente con altri servizi. Abbiamo mancato l’obiettivo con il linguaggio della politica e riscriveremo le linee guida in modo più chiaro. Grazie per aver condiviso le vostre preoccupazioni, apprezziamo il feedback. Informeremo la comunità una volta aggiornato il linguaggio.”

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redazione

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