Streaming

Influencer come canali TV, nuove regole e obblighi in arrivo

La crescente importanza e diffusione degli “influencer, così come altri soggetti come vlogger, streamer o creator, hanno suscitato l’interesse delle istituzioni pubbliche. I soggetti hanno un impatto significativo sugli utenti, i consumatori e la società nel suo complesso, e ciò ha portato all’avvio di iniziative regolamentari in diversi Paesi europei. In questa prospettiva, l’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni (AGCOM) ha avviato una consultazione pubblica sulle misure atte a garantire il rispetto delle disposizioni da parte degli influencer, che svolgono un’attività simile a quella dei fornitori di servizi di media audiovisivi.

L’AGCOM riconosce l’importanza di definire le norme e i regolamenti applicabili a questi soggetti, al fine di favorire una maggiore trasparenza e consapevolezza tra gli stakeholder e il pubblico. L’obiettivo è garantire che gli influencer rispettino le disposizioni del Testo unico dei servizi di media audiovisivi e siano soggetti a responsabilità editoriale per i contenuti audiovisivi che creano, producono e diffondono attraverso piattaforme per la condivisione di video e i social media in generale.

Consultazione Pubblica e Linee-guida Proposte

Il Consiglio dell’AGCOM ha deciso all’unanimità di avviare una consultazione pubblica per acquisire le osservazioni di tutti i soggetti interessati. A tal fine, è stato redatto un documento che illustra le misure proposte per garantire il rispetto da parte degli influencer delle disposizioni del Testo unico. Questo documento, dopo la consultazione pubblica, potrebbe essere adottato come Linee-guida, che offrono una maggiore flessibilità rispetto a un regolamento e possono meglio adattarsi alla specificità delle attività degli influencer.

I soggetti interessati da questa regolamentazione saranno valutati in base a :

  • soggetti che propongono contenuti audiovisivi in modo continuo, con una modalità di offerta e organizzazione degli stessi tale da renderli sovrapponibili a un catalogo di un servizio di media on-demand (ad esempio, i canali YouTube). Per questi soggetti si renderà dunque opportuna l’applicazione della totalità degli obblighi previsti dal Testo unico, ivi inclusi, a titolo esemplificativo, l’iscrizione al ROC, la disciplina in materie di opere europee e indipendenti, la SCIA (segnalazione certificata di inizio attività).
  • soggetti che operano in maniera meno continuativa e strutturata, ai quali, di contro, non appare giustificata l’applicazione nella sua interezza del regime giuridico previsto per i servizi di media audiovisivi a richiesta.
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redazione

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