Accordo Netflix–Warner: film in sala garantiti e nuova strategia per lo streaming globale
Netflix ha confermato la volontà di continuare a distribuire (anche) in sala i propri film, mentre porta avanti l’ambiziosa operazione per acquisire una parte degli asset TV e cinema di Warner Bros. Discovery per 83 miliardi di dollari.
Nel filing regolamentare, i co‑CEO Greg Peters e Ted Sarandos hanno spiegato che finora il cinema non era “il loro business”, ma che con la chiusura dell’operazione Warner entrerà strutturalmente anche nel settore theatrical. L’obiettivo dichiarato è rafforzare uno degli studi più iconici di Hollywood, sostenere l’occupazione e garantire un futuro “in salute” alla produzione di film e serie TV.
L’offerta Netflix riguarda le attività TV e film di Warner Bros. Discovery, per un valore di circa 83 miliardi di dollari. Nel perimetro ci sarebbero lo studio cinematografico che ha prodotto successi come “Barbie” e franchise come “Lo Hobbit” e “Harry Potter”, ma non l’intero pacchetto dei canali via cavo.
L’operazione Netflix‑Warner ha già attirato critiche politiche: la senatrice Elizabeth Warren ha avvertito che nascerebbe un “mega‑colosso” in grado di controllare quasi metà del mercato streaming. Gli analisti di MoffettNathanson prevedono che le authority si concentreranno sia sulle quote di mercato nello scenario televisivo complessivo, sia sul potere nella produzione di nuovi contenuti, negli USA e in Europa.
Il messaggio di Netflix mira a rassicurare Hollywood: più uscite in sala e non solo distribuzione diretta in streaming, in teoria, potrebbero bilanciare i timori di eccessiva concentrazione. Se approvata, l’operazione ridefinirebbe gli equilibri tra piattaforme, studi tradizionali e broadcaster, rafforzando il modello ibrido sala‑streaming e ridisegnando la concorrenza globale tra grandi gruppi media.
