K-Pax: Da un altro mondo (2001) – Netflix in streaming
“K-PAX: Da un altro mondo” è un film di fantascienza psicologico del 2001, diretto da Iain Softley e interpretato da Kevin Spacey e Jeff Bridges.
È tratto dall’omonimo romanzo di Gene Brewer (1995), primo di una trilogia (K-PAX, K-PAX II: On a Beam of Light, K-PAX III: The Worlds of Prot).
Trama
Il film racconta la storia di Prot (Kevin Spacey), un misterioso uomo ricoverato in un ospedale psichiatrico di New York. Prot sostiene di provenire dal pianeta K-PAX, situato a circa 1.000 anni luce dalla Terra, nella costellazione della Lira.
Il dottor Mark Powell (Jeff Bridges), il suo psichiatra, cerca di capire se Prot sia un alieno o un uomo con una grave forma di disturbo mentale.
Tuttavia, Prot dimostra conoscenze scientifiche e astronomiche sorprendenti e riesce a influenzare positivamente gli altri pazienti del reparto, suscitando dubbi anche nel medico sulla sua vera natura.
Cast principale
- Kevin Spacey – Prot
- Jeff Bridges – Dott. Mark Powell
- Alfre Woodard – Dott.ssa Claudia Villars
- Mary McCormack – Rachel Powell
- Ajay Naidu – Dr. Chakraborty
- Saul Williams – Ernie
Temi principali
- Identità e percezione della realtà: il film gioca costantemente con l’ambiguità — Prot è un alieno o un uomo traumatizzato?
- Empatia e guarigione: Prot, pur “malato”, riesce a guarire gli altri pazienti e persino il dottor Powell.
- Scienza vs spiritualità: la storia si muove tra la razionalità scientifica e la possibilità del soprannaturale.
Curiosità
- Il nome “Prot” è un gioco di parole: può essere letto come “proton”, una particella subatomica, richiamando il tema scientifico.
- Kevin Spacey si documentò a lungo sui disturbi mentali e sulla mimica aliena per rendere il personaggio ambiguo ma credibile.
- Il pianeta K-PAX non è mai mostrato nel film: rimane un mistero, coerente con il tono psicologico della storia.
- Il film è stato girato quasi interamente a New York e New Jersey.
- La fotografia utilizza spesso colori freddi e luce diffusa per dare un senso di irrealtà e distacco.
- La colonna sonora, composta da Edward Shearmur, contribuisce all’atmosfera sospesa tra realtà e fantasia.
- Il romanzo originale di Gene Brewer nacque come riflessione sulla salute mentale e sull’empatia medica, ispirato a veri casi clinici.
Finale (senza spoiler diretto)
Il finale resta volutamente ambiguo: ogni elemento può essere interpretato sia come prova della natura aliena di Prot, sia come manifestazione di un trauma umano. È proprio questa doppia lettura che ha reso il film un cult tra gli appassionati di fantascienza psicologica.
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