E’ sicuramente un argomento di particolare interesse, periodo in cui si svolge la World Cup di Fortnite con 30 milioni di dollari di montepremi messi in palio. Se ti stai domandando come diventare un giocatore professionista cercheremo di riassumere alcuni punti che possono essere decisivi nella propria scelta nel tentare questa strada lavorativa.
I più forti giocatori professionisti solitamente si raggruppano in un team , il motivo è molto semplice. Nelle varie competizioni si avranno maggiori possibilità di vincita su più tornei. E’ bene specificare che i team di cui parliamo sono al tutto gli effetti una squadra professionale , che include allenatori, postazioni di gioco e un luogo fisico dove incontrarsi. Creare empatia è importantissimo e riunirsi dal vivo comporta anche i doveri di impostare uno schedule di allenamento settimanale preciso e puntuale. Le più grandi e professionali d’Italia sono le seguenti, che supportano più o meno tutti gli eSport più in voga al momento: Team Forge; iDomina; Team Qlash; Outplayed; End Gaming; Nextgaming; Mkers; Prophecy; Epok.
Bisogna necessariamente trovare uno sponsor tecnico che aiuti la squadra a crescere sia a livello tecnico che materiale. I viaggi da sostenere, l’attrezzatura da comprare e tutte le necessità che si avranno. E’ chiaro che gli Sponsor investono su di voi, quindi aspettatevi contratti in percentuale su vincite e piazzamenti raggiunti.
E’ bene sapere fin da subito che malgrado in rete esistano una miriade di autoproclamati pro-player (da non confondere con gli influencer) solo una piccola percentuale in realtà lo è. I motivi vanno ricercati nei primi 2 punti scritti di sopra e nel contesto generale. Su Fortnite per esempio i primi che ci vengono in mente sono sicuramente Ninja e Tfue , 2 ragazzi che non rientrano nella casistica ma che sono riusciti ad emergere su milioni di giocatori. Per affrontare seriamente questo percorso dovete trovare se possibile una palestra “egaming” e ovviamente avere del talento e motivazioni necessarie per affrontare questo tipo di lavoro.
Il settore più grande, contenente 40mila atleti tesserati, si chiama GEC, Giochi Elettronici Competitivi e fa capo all’ente di promozione sportiva ASI. Sotto il suo patrocinio sono stati organizzati 380 tornei nel solo 2017. Un’altra realtà a cui affiliarsi è Sport Elettronici (dell’ente MSP), sul cui sito si legge “L’unico network italiano di eSport riconosciuto dall’International e-Sports Federation“: ha poco meno di 2mila tesserati e nel 2017 ha dato vita a circa 40 eventi. Esistono comunque altri Enti di Promozione Sportiva che seguono, più marginalmente, le attività legate al mondo videoludico competitivo come ad esempio CSEN.
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