Prima di essere giustizialisti vorremmo pero’ soffermarci su alcuni punti
1) Megavideo e siti satellite erano contenitori di file inseriti dall’utenza denominati Cyberlocker. A tutt’oggi esistono siti che hanno un modello business identico e sono legali, quindi l’accusa dovra’ dimostrare l’effettiva bonta’ dell’oscuramento. Il comunicato stampa della procura USA e’ abbastanza generico e fumoso su alcuni punti. A prescindere dall’accusa di violazione di copyright , l’accusa di reciclaggio e’ quella che comporta una pena notevole.
2)Megaupload visto il caos mediatico generato dalla censura di un solo video per pubblicizzare la propria attivita’ sicuramente reagira’ in tutte le sedi competenti. Sara’ una lunga battaglia legale.
3)Chi predice la fine dei cyberlocker sta sbagliando e di grosso. L’azione compiuta dalla procura generale degli USA dovra’ avere basi giuridiche solide. Nel corso del tempo si vedra’ se le accuse mosse saranno in grado di reggere all’onda mediatica e alle pressioni legali.
4)Diffidate dai titoli sensazionalistici di queste ore. Sono tutti bravi a dare contro in queste occasioni.
5)Le pressioni fatte da grandi lobby non puo’ e non deve ricadere nella censura di servizi offerti all’utente. Consideriamo che megaupload aveva oltre 150 milioni di utenti registrati e molti di questi avevano un contratto in essere con la societa’ acquistando servizi assolutamente “legali”.
6)Megaupload per quel che si sa ha sempre rispettatto i D.M.C.A cancellando puntualmente tutto a detta della societa’ come fanno d’altronde altri siti concorrenti. La chiusura potrebbe coincidere con la pressione mediatica nei confronti delle due leggi PIPA E SOPA che non verranno approvate per tante ragioni una e’ la campagna elettorale in corso negli U.S.A. , argomenti troppo spinosi.
Attendiamo i primi commenti “ufficiali” e sicuramente si capira’ meglio cosa sia realmente successo.
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