ChatGPT: Arrivano le app integrate, gli agenti e l’SDK di OpenAI
OpenAI non vuole più solo essere “l’azienda di ChatGPT”. Al DevDay di San Francisco, la società di Sam Altman ha mostrato una visione molto più ambiziosa: trasformare la chat più famosa del mondo in una piattaforma universale, capace di collegare applicazioni, servizi e strumenti direttamente all’interno delle conversazioni.
App integrate
La grande novità del DevDay è la possibilità di integrare app direttamente in ChatGPT.
Non si parla più solo di prompt o di risposte testuali: l’utente potrà interagire con veri e propri mini-servizi interni, che rispondono, generano contenuti, mostrano mappe o gestiscono dati in tempo reale.
Vuoi creare un post su Canva o una playlist su Spotify? Non servirà più aprire altre app: potrai farlo senza uscire dalla chat, semplicemente chiedendolo all’IA.
MCP e SDK: gli strumenti per gli sviluppatori
Tutto questo è reso possibile da un nuovo standard chiamato MCP (Model Context Protocol), una sorta di “lingua franca” per collegare ChatGPT a qualsiasi servizio esterno.
Accanto a questo, OpenAI ha lanciato un SDK che permetterà agli sviluppatori di creare app integrate con logiche personalizzate, interfacce dinamiche e capacità di dialogo naturale.
AgentKit e ChatKit
OpenAI ha poi presentato due kit destinati a cambiare il modo in cui interagiamo con la tecnologia:
- AgentKit, per costruire agenti autonomi — flussi intelligenti capaci di prendere decisioni e portare a termine compiti complessi;
- ChatKit, che permette di integrare chatbot avanzati in siti e applicazioni, con memoria del contesto e risposte in tempo reale.
Codex: l’IA che scrive codice
Non poteva mancare Codex, l’agente specializzato nella programmazione (basato su GPT-5).
OpenAI ha rivelato che oltre il 70% del proprio codice interno è già scritto da Codex, e ora lo mette a disposizione del pubblico attraverso l’SDK.
Un passo enorme verso lo sviluppo automatizzato: presto, scrivere software potrebbe diventare più un dialogo che una tastiera.
